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01 April 2011

Il Friuli Venezia Giulia scommette su “Friulano”

Il Friuli Venezia Giulia scommette su “Friulano”,
storia nuova di un vino storico e di un territorio

“Friulano” come “Bordeaux” o “Chianti”, ovvero nome di un grande vino che vuole diventare anchesinonimo e ambasciatore riconosciuto nel mondo di un territorio ricco di eccellenze: è l’obiettivo ambizioso del Friuli Venezia Giulia che, dopo aver perso l’uso di “Tocai” per il suo bianco principe, causa assonanza del nome con il “Tokaj” ungherese (vino completamente diverso), ed esser passato per “Tocai Friulano”, ora punta deciso sul nuovo brand.

“Vogliamo promuovere il nuovo nome, inteso come sostantivo ma anche come aggettivo e sinonimo di tutto l’agroalimentare friulano e di una terra che produce tra i migliori vini bianchi al mondo - spiega a WineNews l’assessore alle Risorse Rurali della Regione, Claudio Violino - e il termine “Friulano” pare una scelta felice: abbina un nome ad un territorio”.

Un nuovo percorso che parte da Vinitaly 2011, dai cospicui finanziamenti per la promozione del nuovo nome stanziati come “risarcimento” per i produttori per la perdita del nome originario (10 milioni di euro, di cui 8 dal Ministero delle Politiche Agricole e 2 dalla Regione, quasi tutti già disponibili), e dalla nuova competenza in materia di promozione dell’agroalimentare, non più solo in capo all’assessorato al Turismo, ma anche all’Agricoltura grazie all’Ersa - Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale. “Un marchio, “Friulano”, che va sdoganato tra i produttori - aggiunge Violino - perché ha valore solo se, in primis, viene riconosciuto da loro, e poi dai consumatori”.

“Friulano” che, nelle intenzioni della Regione, vuole essere un vessillifero di tutta l’offerta enogastronomica, ma anche turistica, del Friuli Venezia Giulia. “Vogliamo far sì che i consumatori all’estero vengano a conoscere le terre in cui si producono i nostri prodotti agroalimentari e dire loro: “questo è il nostro vino, è buono, venite a vedere come si produce, qual è il know how del produttore, la cultura, il terroir che stanno dietro ad una bottiglia di vino, ad un’etichetta ad un prodotto”.

da Winenews.it

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