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24 September 2008

Degustazione - Hotel Rome Cavalieri, Roma 24 settembre 2008



Freisa Ciabot del Prete d’Alba 1967 – Prunotto

Salice Salentino 1962 – Leone De Castris

Chianti Riserva Ducale 1962 - Ruffino

Barolo Bussia di Monforte d’Alba 1964 - Prunotto

Rioja Siglo Cosecha 1961 - Felix Azpilicueta Martinez

Amarone Riserva del Nonno 1964 – Bolla

Vernaccia 1965 – Sella & Mosca

Marsala 1969 - Anonimo


E' stata una degustazione assolutamente rara sia per l'eccezionalità delle etichette sia per le sorprese riservate a chi ha avuto, come me, la fortuna di prendervi parte.

Il Freisa '67 di Prunotto ancora sufficientemente vivo al naso con note di fiori secchi -violette- e profumi malinconicamente boschivi, lasciava invece un po' il passo in bocca dove, seppure con una spiccata acidità, doveva rassegnarsi ad una certa monocromia. Alla gustativa,un vino decisamente monocorde.

Il Salice Salentino '62 si è manifestato con calde note mediterranee sia al naso che in bocca. Pomodoro essiccato, arancia essiccata, marmellata di rosa, erbe mediterranee, note salmastre. Alla gustativa, gli stessi profumi seppur in tono minore. Tannini levigatissimi, buona lunghezza con chiusura salmastra. Una splendida sorpresa !!

L'Amarone '64 visivamente permeabile alla luce ma ancora ben luminoso e consistente, si è presentato con profumi virati al minerale e al frutto dolce. Note di confettura rossa, di medicinale, di spezie - legno di sandalo-.Una spiccata mineralità che ci ricorda la pietra. In bocca un bel vino, buona freschezza. Tannino morbido. Buona la persistenza aromatica gusto-olfattiva.

Il Chianti Ruffino '62 purtroppo è invece mancato al grande appuntamento. Profumi non molto piacevoli, sensazioni olfattive di riduzione. Al naso, un vino chiuso. In bocca, stesse senzazioni. Acidità ancora molto viva così come i tannini mordenti. Un vino che potrei definire statico, privo assolutamente di movimento. Evidentemente il passare del tempo lo ha fortemente penalizzato.

Il Barolo Riserva '64 è stato, a mio avviso, il campione della degustazione. Visivamente un aspetto bellissimo. Colore granato-aranciato con splendida consistenza. Al naso, una complessità sorprendente: rose e violette essiccate, sottobosco, foglie di castagno, funghi, tartufo, ma anche dolcezza del frutto. La bocca ricalca in pieno il naso. Fresco e dai tannini setosi. Lungo nella persistenza. Un vino straordinario che mi ha regalato forti emozioni e che è stato meraviglioso assaggiare dopo 44 anni.

Ed arriviamo al Rioja '61. L'aspetto non promette nulla d buono. Imbrunito con riflessi bronzati. Gli antociani non hanno purtroppo tenuto. Al naso, marroni bolliti nel vino, carruba. In bocca, speculare. Note di ossidazione che pesano sull'integrità del vino. Questo Rioja è segnato decisamente dalla maderizzazione e dall'ossidazione. Un gran peccato.

La Vernaccia '65 ha colori fra il dorato ed il ramato. Non è cristallina ma ha comunque una buona luminosità. Il profumo è un marchio di assoluta identità, inconfondibile. Note di macchia mediterranea, di frutta secca, di salmastro. In bocca, una salinità decisa. Non è un vino gentile anzi piuttosto sgarbato ma è la sua personalità. Assolutamente secca.

Il Marsala '69 si presenta con un color testa di moro. Al naso, caramello, salmastro, frutta secca, mallo di noce, nocciole tostate, fichi secchi infornati. In bocca, non completamente secco. Note di nocino e di rabarbaro. Continua la sensazione di salmastro.

In sintesi, una degustazione da vivere con i sensi ma che ha giovato allo spirito ed al cuore. E solo con il cuore si può aprire una bottiglia vecchia di 40 o 50 anni e tentare di interpretarne la vita con rispetto ed amore.

20 September 2008

LA VENDEMMIA DEI MIEI AMICI "VITICCI"




















Le uve inziano un riposo che, grazie alla sapienza di Andrea,
donerà loro la magia di emozionare il cuore della gente.



















In Valpolicella, c'è l'unico pastore tedesco vendemmiatore del globo !!!
 Il suo nome è Rex !!